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CONSOB 2025: Regole Europee, Sfide Crypto e Nuovi Equilibri Geopolitici

    Lo scorso 20 giugno, in occasione dell’annuale incontro con il mercato finanziario, il Presidente della CONSOB, Paolo Savona, ha tenuto il suo settimo e ultimo discorso. Un intervento che è andato oltre il bilancio di un mandato, configurandosi come un’analisi lucida e un monito strategico per il futuro del sistema finanziario italiano ed europeo. Davanti a una platea di operatori e istituzioni a Milano, Savona ha delineato due sfide cruciali che richiedono una governance rinnovata: la necessaria coesione tra la normativa interna e quella comunitaria e l’impatto dirompente delle criptovalute sugli equilibri monetari internazionali.

    Il Messaggio Chiave: Sicurezza Nazionale e Mercato Unico non possono essere disgiunti

    Il fulcro del ragionamento di Savona è stato un richiamo forte e chiaro alla necessità di una maggiore integrazione normativa. Secondo il Presidente uscente, è indispensabile perfezionare l’interazione tra le norme societarie e di mercato, definite dal Testo Unico della Finanza (TUF), e gli strumenti di tutela strategica nazionale come il Golden Power.

    Il suo appello per una “visione integrata tra sicurezza nazionale e mercato unico” non è stato casuale. È giunto, infatti, in un momento in cui Bruxelles sta rivedendo il Regolamento europeo sullo screening degli investimenti esteri. Savona ha sottolineato come la dialettica tra sicurezza, libera concorrenza e proiezione internazionale dell’economia sia un tema centrale anche a livello comunitario, sollecitando un coordinamento più stretto tra le decisioni nazionali e l’architettura normativa europea per non creare disallineamenti dannosi.

    La Sfida Crypto: Un Rischio per la Stabilità Monetaria Globale

    Il secondo pilastro dell’analisi di Savona si è concentrato sull’universo delle criptovalute. Con tono critico, ha puntato il dito contro l’approccio frammentario adottato finora, in particolare dagli Stati Uniti. La legittimazione progressiva degli asset virtuali – considerandoli beni tassabili o autorizzandone la negoziazione – senza una visione d’insieme, sta generando, a suo avviso, una profonda instabilità.

    Questo scenario è aggravato dalle recenti tensioni commerciali. “Questo riconoscimento crea uno sconvolgimento del sistema monetario internazionale che, con gli aumenti tariffari annunciati dagli Stati Uniti, altera anche il funzionamento del mercato dei cambi”, ha dichiarato Savona. La sua denuncia evidenzia il rischio di un ritorno a manipolazioni valutarie sistematiche, incompatibili con i principi di un’economia basata sulla concorrenza leale.

    La Strategia USA e il Monito all’Europa: Il Futuro del Dollaro e delle Riserve Virtuali

    La parte più allarmata del discorso ha riguardato le recenti mosse dell’amministrazione statunitense. Savona ha citato esplicitamente gli ordini esecutivi del 23 gennaio e del 6 marzo 2025, con i quali Washington avrebbe da un lato bloccato la creazione di un dollaro digitale e, dall’altro, candidato cinque criptovalute (tra cui Bitcoin) a diventare riserve monetarie.

    Questa mossa, secondo Savona, posiziona gli Stati Uniti come hub operativo globale degli strumenti virtuali, con il rischio di creare uno squilibrio geopolitico profondo. Si profila un sistema monetario “de-territorializzato” che potrebbe erodere la sovranità monetaria degli altri Stati e, in particolare, dell’Unione Europea.

    Una Visione per il Futuro: Cooperazione tra Stati, non Delega ai Privati

    In conclusione, Savona ha lanciato un avvertimento finale: la governance di un fenomeno pervasivo come quello delle criptovalute non può essere demandata agli interessi privati né gestita con regolamentazioni parziali. La natura stessa dell’infosfera richiede un cambio di paradigma.

    L’unica via percorribile, secondo il Presidente, è una “cosciente cooperazione tra Stati”, un’azione congiunta in grado di governare processi che per definizione superano i confini territoriali. Una prospettiva, tuttavia, resa più complessa dalle recenti scelte unilaterali americane.

    Il discorso di Paolo Savona chiude un’era alla guida della CONSOB ma apre una riflessione fondamentale. La sua è un’eredità che richiama il mondo della finanza a una visione più ampia, dove le scelte regolatorie sono inestricabilmente legate agli equilibri geopolitici. Per le imprese e gli investitori, la sfida sarà navigare un contesto in cui tecnologia, finanza e politica internazionale sono sempre più interconnesse.